Bicigrill? Si, alla Casa Bombardà
Questo nuovo concetto di struttura è nata con lo sviluppo di itinerari cicloturistici di medio-lunga percorrenza con lo scopo di ristorare attraverso la distribuzione di bevande e generi alimentari legati all'attività sportiva e turistica, assistere attraverso la messa a disposizione di piccole attrezzature idonee alla manutenzione delle biciclette, fornire, se possibile, un parcheggio scambiatore (auto con bici al seguito), per promuovere le varie possibilità di movimento in bicicletta e le varie offerte del territorio limitrofo e dare la possibilità di utilizzo pubblico di un servizio igienico. Alcuni esempi di bicigrill sono stati realizzati a Levico Terme e Tezze di Grigno (Valsugana), Nomi e Avio (Valle dell'Adige), Pellizzano (Valle di Sole), Vigo Rendena (Val Rendena), Volta Mantovana (Peschiera-Mantova).
Impegno Civico è quindi favorevole alla realizzazione di questa struttura lungo il nostro tratto d'argine dell'Adige perchè crediamo sia una componente importante per tutto il sistema integrato del "nostro" Adige: ciclabile dell'Adige, anello ciclopedonale dei paesi adesanti (San Giovanni, Zevio, San Martino, Verona), ponte ciclopedonale, ripristino del traghetto, attracco canoe, Parco Naturale di Pontoncello, ecc.
Nutriamo perಠperplessità sulla scelta del luogo e su alcune caratteristiche del progetto che è stato proposto, per quanto a nostra conoscenza:
intacca un luogo già molto frequentato e caratteristico;
è inacessibile alle auto se non attraverso zone che ora sono a basso traffico (il gestore privato del bicigrill sarà disponibile a lasciarlo così ?);
l'eventuale accesso delle auto andrebbe ad intaccare il sistema pedonale stesso (e quindi vi è la nostra contrarietà al riaprire l'accesso e la sosta alle auto);
non dispone di un vero e proprio parcheggio scambiatore, per le auto con bici al seguito;
la struttura proposta ci sembra troppo grande ed impattante; infatti, anche se lo spazio sembra ampio, già adesso in alcune occasioni (vedi festa "de le Boche") risulta appena sufficiente;
Come conseguenza dei dubbi illustrati, noi preferiamo come realizzazione di un bicigrill, il restauro della casa Bombardà , scelta supportata anche questi altri motivi:
c'è già (o c'era) un contributo della Regione di 60.000 euro;
si puಠrestaurare un edificio storico molto importante, conosciuto e caro ai lupatotini (ci sembra il restauro della torre dell'acquedotto sia stato un successo);
il luogo ci sembra pi๠adatto perchè decentrato e avvicinabile anche dalle auto, per permettere l'accesso intermodale senza intaccare la ciclabilità e pedonalità del percorso stesso (da via Pontoncello);
con l'auspicio che venga realizzato il progetto di ciclopedonale lungo il canale raccoglitore, la casa Bombardà sarebbe proprio al crocevia di due importanti percorsi ciclopedonali: l'argine dell'Adige e il percorso delle Risorgive;
sarebbe molto vicino al ponte ciclopedonale che dovrebbe realizzare Enel Green Power sulla diga;
fornirebbe un buon servizio e punto di appoggio anche per le visite del Parco di Pontoncello;
sarebbe facilmente raggiungibile anche da altre zone quali Pontoncello, Santa Maria di Zevio, Campagnola e Raldon;
creerebbe un nuovo "luogo", lasciando al Porto le funzioni attuali, già di successo e molto equilibrate, alle quali si è arrivati non senza difficoltà (ricordiamo il divieto di accesso alle auto per la domenica e l'esperimento abbandonato dei barbecue).
Chiediamo quindi che l'Amministazione riconsideri la realizzazione del bicigrill, lasciando inalterata e chiusa al traffico la zona del Porto e rivaluti la ristrutturazione della casa Bombardà .
Inoltre chiediamo di conoscere se sia stato pubblicato un bando per l'affidamento della realizzazione e gestione della struttura, come annunciato in vari interventi sulla stampa.